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Gli incentivi di “Resto al Sud”, inizialmente limitati alle imprese, con la legge di bilancio 2019 vengono estesi anche agli under 46 e ai professionisti possessori di partita iva

Si chiama “Resto al Sud” ed è il progetto che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno, residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

È attesa a giorni (ultimo aggiornamento 10 settembre 2019) la pubblicazione del decreto che darà attuazione alla nuova versione di “Resto al Sud” con importanti novità: gli incentivi che inizialmente erano limitati soltanto alle imprese, con la legge di bilancio 2019, vengono estesi anche agli under 46 e ai liberi professionisti possessori di partita iva.

1,25 miliardi di euro sono stati messi a disposizione per finanziare diverse attività, basta che siano al sud: servizi al turismo, alla ristorazione, piccoli trasporti, agricoltura, allevamenti, cultura e tantissimi altri.

Fino a 200 mila euro, allora, per aprire un’attività nel Mezzogiorno e restare nella propria terra a lavorare: il progetto del governo “Resto al Sud” per chi non ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato né è titolare di altre imprese attive né ancora, che ha beneficiato di altre agevolazioni negli ultimi tre anni.

Nessuna scadenza. Il 35% inoltre è a fondo perduto mentre il restante 65% (restituibile in 8 anni) è garantito dallo Stato: non occorre presentare particolari garanzie per ottenere il finanziamento e i fondi non vengono assegnati in base a chi arriva primo a presentare la domanda, ma ogni proposta sarà vagliata.

Fonte: Balarm.it

 

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