L’ultimo giorno del mese è la deadline sia per chi vuole presentare una nuova istanza sia per pagare la prima rata di quanto già concordato. Erario a caccia di un bottino da almeno 21 miliardi
Doppia scadenza con rush finale per i contribuenti alle prese con i debiti nei confronti del Fisco: il 31 luglio sarà l’ultimo giorno utile per presentare domanda di rottamazione-ter e saldo e stralcio, ma anche il d-day di versamento per 1,2 milioni di contribuenti in regola con le istanze di adesione entro il “vecchio” termine ante-proroga del 30 aprile scorso.
La “partita” della rottamazione-ter potrebbe valere per le casse dello Stato un tesoro di 21 miliardi. Una cifra al ribasso, perché tiene conto solo delle domande presentate entro il vecchio termine e non di quelle nuove, rimesse in pista dal Dl 34/2019. Una pioggia di denaro che ha reso il ricorso alle sanatorie fiscali quasi strutturale: dal 2016 con il Dlgs 193 non c’è stata soluzione di continuità. In molti scommettono, quindi, che chiusa dopodomani la terza “edizione” della pace fiscale, ci sarà spazio per una quarta stagione sempre sotto il segno degli sconti su sanzioni e interessi. Con un eventuale bonus anche sulle imposte, sulla falsariga del saldo e stralcio per gli Isee bassi, crescerebbe l’appeal per i contribuenti garantendo così un gettito molto più alto: ma in quel caso si tratterebbe di un condono fiscale, tutto da verificare innanzitutto in sede politica.
La scadenza
Ma torniamo all’appuntamento di mercoledì. In virtù della riapertura dei termini, non solo le domande presentate dopo l’originaria scadenza del 30 aprile 2019 saranno ritenute valide, ma sempre entro il 31 luglio 2019 si potranno presentare nuove istanze relative a carichi non inclusi in precedenti domande. Per accedere alla rottamazione e al saldo-stralcio entro il 31 luglio 2019, occorre compilare gli appositi modelli: il DA-2018-R e il modello SA-ST-R, entrambi reperibili sul sito dell’Agenzia e presentarli direttamente allo sportello o a mezzo Pec. Per la rottamazione-ter, attraverso la compilazione dell’istanza, si può optare per il pagamento delle somme dovute in un’unica soluzione entro il 30 novembre 2019, oppure in un massimo di 17 rate, di cui la prima con scadenza sempre entro il 30 novembre 2019, e con interessi del 2% annui decorrenti dal 1° dicembre 2019. Per chi invece ha già aderito alla rottamazione-ter entro il 30 aprile 2019, il massimo di rate richiedibili ammontava a 18 (inclusa la prima rata del 31 luglio 2019).
La «tolleranza» e la liquidazione
Tra le novità più favorevoli ai contribuenti c’è quella del periodo di tolleranza: l’unica o le singole rate potranno essere versate con un ritardo massimo di 5 giorni senza incorrere in sanzioni e senza decadere dal beneficio. Tuttavia, l’omesso, insufficiente o tardivo pagamento (oltre i cinque giorni) anche di una sola rata comporta la decadenza dalla rottamazione e dai benefici ad essa connessi.
A seguito della presentazione dell’istanza, le somme verranno liquidate dall’agenzia della Riscossione entro il 31 ottobre 2019 che non potrà avviare nuove azioni cautelari (fermo amministrativo iscrizione di ipoteca) e esecutive (pignoramento dei beni mobili anche presso terzi e l’espropriazione immobiliare), ferme restando quelle eventualmente già avviate.
Fonte: Il Sole 24 Ore