Secondo il nuovo studio del Capgemini Research Institute, le imprese stanno incrementando gli investimenti in sistemi di intelligenza artificiale per difendersi dagli attacchi informatici di nuova generazione. Due terzi delle imprese riconoscono di non essere in grado di rispondere alle minacce critiche senza il supporto dell’IA. Con l’incremento del numero di dispositivi, di reti e di interfacce utente dovuto ai progressi in ambito cloud, IoT, 5G e nelle tecnologie di interfaccia conversazionale, le aziende devono affrontare con urgenza la necessità di incrementare e migliorare costantemente la loro sicurezza informatica.
Dallo studio dal titolo “Reinventing Cybersecurity with Artificial Intelligence: the new frontier in digital security”, come l’IA è ormai un abilitatore necessario per la cybersecurity
Oltre la metà degli intervistati afferma che i cybersecurity analyst della loro azienda si sentono sotto pressione a causa della vasta gamma di dati da monitorare al fine di rilevare e prevenire gli attacchi informatici. Inoltre, sono notevolmente aumentati i tipi di attacchi informatici che richiedono un intervento immediato o che i cyber analyst non sono in grado di risolvere abbastanza rapidamente, come attacchi hacker che interessano applicazioni time-sensitive e attacchi automatizzati e machine-speed, che si trasformano tanto velocemente da non poter essere neutralizzati attraverso i tradizionali sistemi di risposta.
Di fronte a queste nuove minacce, una netta maggioranza delle aziende intervistate ritiene di non essere in grado di rispondere agli attacchi informatici senza l’utilizzo dell’IA, mentre più della metà dichiara di aver bisogno dell’IA per identificare le minacce più critiche. Un dirigente su cinque ha affermato che la propria azienda ha subito una violazione della sicurezza informatica nel 2018, il buona parte delle quali ha comportato per l’azienda un costo di oltre 50 milioni di dollari.
in oltre aumentano gli investimenti in IA per la sicurezza informatica
Una netta maggioranza dei dirigenti è d’accordo sul fatto che l’IA sia fondamentale per il futuro della sicurezza informatica:
Quasi la metà degli intervistati ha affermato che nel 2020 i budget a disposizione per l’implementazione dell’IA per la sicurezza informatica aumenteranno di quasi un terzo. In termini di implementazione, il più della metà delle aziende sta eseguendo dei test sugli use case dell’IA nel quadro della cybersecurity. Solo un’azienda su cinque ha utilizzato l’IA prima del 2019, ma l’implementazione è destinata a incrementare in maniera esponenziale: quasi due imprese su tre prevedono di utilizzare l’IA entro il 2020 per rafforzare i propri meccanismi di difesa dagli attacchi informatici.
La sfida principale per l’implementazione dell’IA legata alla sicurezza informatica è la mancanza di comprensione sul processo per passare dal proof of concept a una completa implementazione su larga scala degli use case: più della metà degli intervistati ha infatti ammesso di aver incontrato delle difficoltà proprio in questo senso.
Inoltre, per la metà delle aziende intervistate le sfide più significative riguardano l’integrazione con infrastrutture, sistemi di dati e applicazioni esistenti. Nonostante la maggior parte dei dirigenti affermi di aver ben chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere con l’introduzione dell’IA nella sicurezza informatica, solo la metà degli intervistati ha identificato i dati necessari per rendere operativi gli algoritmi di IA.